Il recupero del territorio
La conformazione orografica impervia e verticale che ospita i nostri vigneti non consente una meccanizzazione della coltivazione e quindi la stessa è effettuata esclusivamente manualmente come da sempre in queste località di montagna. Si tratta di una forma di viticoltura estrema che comporta costi di impianto e di gestione elevati con rese tendenzialmente più contenute.
Il primo vigneto
località PUA (“primo amore”) – Frazione Pianazzòla
Il vigneto della bisnonna Margherita ha costituito il primo intervento a partire dal disboscamento fino al recupero e messa in sicurezza dei terrazzamenti originari, alla conseguente nuova creazione di impianto e alla piantumazione.
Si tratta di un’area nascosta rispetto al resto del versante, ma particolarmente soleggiata e collocata in una sorta di terrazza naturale.
Altezza | 595 m |
Pendenza | 58% |
Esposizione | Sud – Sud Est – Sud Ovest |
Superficie | 3.000 mq |
Vitigni | Lagrein – PIWI Souvignier Gris e Aromera |
Il secondo vigneto
La Sbogada frazione Pianazzòla
Altezza | 590 m |
Pendenza | da 65% a 84% |
Esposizione | Sud Est |
Superficie | 4.500 mq |
Vitigni | Lagrein, Nebbiolo, Gewurztraminer |
Il terzo vigneto
Mons Sancti Johannis, frazione San Giovanni
Parlando con comuni amici, si è presentata l’opportunità di acquisire nel 2014, da una persona non più residente a Chiavenna, una estensione più consistente e prossima all’abitato.
Già dal primo incontro, ci siamo resi conto dell’intenzione da parte del proprietario non solo di cedere il terreno ma anche del suo desiderio di vedere recuperato e valorizzato quello che era uno storico ed antico vigneto. C’è stata una immediata condivisione di intenti da cui è nata anche un’amicizia. Oltre a questo acquisto, si è aggiunto un altro vigneto limitrofo e meno esteso, coltivato fino a tempi più recenti.
Complessivamente si è trattato di un ripristino particolarmente impegnativo dovuto alla presenza di un fitto rimboschimento progressivo, che ha richiesto numerosi lavori di carattere straordinario come, ad esempio, la realizzazione di un tracciato di collegamento tra i diversi terrazzi per consentire un più agevole accesso e un minimo di meccanizzazione.
Oggi è impensabile infatti utilizzare esclusivamente le pur suggestive ma strette e ripidissime scalinate in sasso per raggiungere i vari terrazzi come si faceva un tempo.
Contemporaneamente ai lavori durati 2 anni, si è venuti a conoscenza, attraverso studi storici locali che lo stesso vigneto ha origini risalenti al XII secolo.
In questo importante e suggestivo vigneto si è deciso di mettere a dimora un vitigno prestigioso e delicato quale il Pinot Nero.
Certamente una grande ma bella sfida.
Altezza | 393 m |
Pendenza | da 35% a 60% |
Esposizione | Sud Est |
Superficie | 11.000 mq |
Vitigni | Pinot Nero |